Per quelli che non hanno la passione per i vinili ma hanno scaricato i brani del nostro ultimo EP “Non mi piaci più” e gli sono piaciuti, invece di acquistare il disco possono farci una donazione. E’ possibile farlo attraverso il portale di musica indipendente Jamendo che ospita quello che abbiamo registrato per ora. Più precisamente da questa pagina. I versamenti si possono fare con PayPal. Saremo grati a tutti i donatori e i danari raccolti serviranno ovviamente per il prossimo disco.
La storia del “7 pollici non era una palla. Esce veramente! Dovrebbe essere pronto tra la fine del mese e i primi di dicembre. Se qualcuno lo vuole prenotare può lasciare un messaggio nei commenti del post o contattarci dalla pagina FB o MySpace. Intanto lo potete ascoltare o scaricare ai seguenti link:
Jamendo
SoundCloud
Archive.org
Sarà pronto tra poche settimane. La registrazione è il mix sono finiti. Ora stiamo per iniziare con la stampa. Sette pollici in vinile giallo con la tiratura limitatissima, per ora si ipotizza 300 copie. Roba da collezionisti. Conterrà quattro pezzi stolidi e briosi: “Non mi piaci più” un addio alla vecchia sinistra, “Ci sto dentro” la canzoncina del bimbo-minchia alternativo, “Fottiti tu e il tuo hummer” si spiega da sè e infine “Grande fratello” la nostra malevola dedica al peggiore prodotto di rincoglionimento di massa dei nostri tempi. Il disco è stato registrato presso T-Rex di Milano mentre il nome dello stampatore verrà reso noto a breve. Chi vuole già prenotare una copia si faccia vivo. I brani naturalmente saranno anche diffusi liberamente in rete con una licenza Creative Commons.
Infine c’è un pezzo in più che abbiamo registrato, che probabilmente verrà usato per il prossimo video. Si tratta di “Occhi bianchi sul pianeta terra“, ispirato al film sci-fi catastrofista dal titolo originale “The Omega Man” di Boris Sagal, con quel vecchi fascistone di Charleston Heston. Al prossimo aggiornamento…
Abbiamo iniziato a registrare il materiale per un “7. Quattro pezzi per il vinile e uno di cui vedremo che fare. Ci siamo affidati al T-Rex di Milano, forse l’unico studio in città che utilizza i software audio opensource nativi di linux e con un occhio di riguardo per i gruppi che pubblicano la propria musica con una licenza Creative Commons. Se tutto va bene l’album si chiamerà “Non mi piaci più“.
La prima recensione apparsa su Jamendo
Punk vecchia maniera per i sick dogs.
Batteria, basso, chitarra e voci acide. In lingua italiana che non e’ facile.
I testi hanno ritornelli che ti entrano in testa e non ti lasciano piu’.
Lavoro e’ la mia traccia preferita, forse la piu’ organica e meglio
realizzata, che racconta la quotidianita’ operaia nel suo dramma
esistenziale.
"noi saremo tutto" richiama i motti del sindacato
IWW, "la tua vita non vale un cazzo" e "mi sono rotto i coglioni"
esprimono rabbia e nichilismo sociale.
Il tutto legato in un progetto organico, un concept album d’ altri tempi. da ascoltare
Oggi, 1° maggio esce il mini-album dei Sick Dogs intitolato "Lavoro", liberamente scaricabile dalla rete e pubblicato sotto una licenza Creative Commons.
I drammi esistenziali del precariato diffuso, l’incubo della fabbrica a vita e un excursus storico tra i wobblies sono i temi affrontati. Il caso voleva che, anche se personalmente non credo nel "caso", la data di pubblicazione fosse proprio il centoventiquatrismo anniversario dell’impiccaggione dei militanti anarchici e socialisti a Haymarket Square di Chigago.
Il pezzo intitolato "Noi saremo tutto" parla dell’epopea degli IWW (industrial workers of the world) e di una stagione di conflitto negli States, che malgrado rappresentassero già allora la punta avanzata del capitalismo mondiale, apriva degli orizzonti rivoluzionari. Oggi, nel 2010 dobbiamo di più ai wobblies che ai bolscevichi: mentre i primi hanno anticipato molte rivendicazioni del movimento operaio (le 8 ore, i diritti dei migranti, la questione di genere, egualitarismo, sabotaggio e azione diretta contro il martirio armato), i secondi hanno finito per creare una ferrea etica del lavoro di quello che divenne in seguito una sorta di "capitalismo di stato". La canzone in parte si ispira all’omonimo romanzo di Valerio Evangelisti, al quale va la nostra stima, sia come scrittore di fantascienza sia come storico, e in parte alla straordinaria testimonianza sui movimenti operai americani di Louis Adamic intitolata "Dynamite".
Le quattro canzoni del minialbum le potete scaricare qui:
Internet Archive
oppure qui:
Jamendo
E’ in fase di mixaggio l’EP "Lavoro". Uscirà sotto forma di una web release e verrà distribuita con una licenza Creative Commons. Conterrà quattro pezzi sul tema del lavoro, dai movimenti operai del ‘900 all’esistenzialismo precario. Non è da escludersi la stampa di un numero limitato dei vinili. Ringraziamo Rebu per la parte ritmica, msound.org per tutto il resto, linux audio community per i consigli.
Ecco l’anteprima della copertina:
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